Questi critici non hanno gli strumenti concettuali, tecnici e metodologici adatti per conseguire una visione chiara dei meccanismi della musica e renderne poi conto: sarebbe necessario un riassetto dell’intero campo degli studi musicologici. Gli esperti in certe circostanze fanno dello sterile nozionismo storico e dell'aneddotica (magari cronologica); arrivano calligraficamente a relazionare di minuzie eventualità di questo o quel passaggio musicale. Quasi sempre si abbandonano a mistiche descrizioni ornamentali, inzuppate di prose enfatiche, ampollose e ridondanti, presuntuosamente imitative delle opere. Questi presunti esperti presumono continuamente.
I critici sono dei professionisti delle circonlocuzioni iperboliche: quando incaricati di informare e relazionare di qualche opera, sembrano in un perenne stato di difficoltà, manifestando le LORO CRISI con prose fantasmagoriche. Questi esperti critici molto sbigottiscono e poco spiegano.
I critici o esperti d’arte non devono solo indicare i caratteri connotativi di presunte espressioni artistiche, ma fare pure analisi tecniche e storiche; se si limitano a suggerire di soggettivi “sentimenti sensazionali”, descrivendo così solo quello che susciterebbe la sintesi (l’opera), compiono solo un’arbitraria esplorazione di superficie. | Alcuni articoli tratti dal Corriere della Sera |
I critici lusingano i lettori somministrando recensioni come opere nelle opere, somigliando sempre più a millantatori di sensibilità... | Questi esperti non avendo (o usando) criteri normativi oggettivi, storici e tecnici di valutazioni, non propongono al fruitore scale di valori e soluzioni analitiche condivisibili che possano far davvero intendere (conoscere) nel presente, per poi discernere (riconoscere) nel futuro (con corrette cognizioni di cause) le sintesi dei compositori. Dunque i critici non valutano oggettivamente le opere e non forniscono né direzioni né approfondimenti: questo difetto di contenuti nei loro scritti causa nei lettori scorrette percezioni e deduzioni dell'arte, in genere, e delle opere in particolare. |
Lusingano somministrando recensioni come opere nelle opere; e il lettore devoto, avendo fede nell'esperto d'arte, dopo la liturgia eucaristica, misticamente accetta l'ostia della comunione che lo avvicinerà all'artista creatore.
Questi esperti prosatori assomigliano sempre più a dei millantatori di sensibilità, a dei moderni sciamani ossia a dei mediatori tra le creazioni e l’uomo comune, giungendo attraverso la loro mimesi “poetica” quasi a impersonare i creatori.
Sono i SACERDOTI DELL'ARTE.