La melodia è molto flessuosa, piuttosto ascendente e ampia in termini di registro, salti e quantità di note usate; è privilegiato l’arpeggio dell'accordo FA con le sue estensioni (a volte con settima maggiore, altre minore, altre con nona). In più nella parte A è in tonalità di FA maggiore e nella parte B è ambigua, sembra oscillare verso il SIb, e nella lunghissima coda finale (C) ruota in FA misolidio.
La strutturazione è semplicissima, alterna varie volte A e B, la particolarità è data dalla C che è presente solo una volta come Coda (ripetuta per oltre tre minuti!) e dal numero di misure.
Infatti, non è conforme giacché la sezione A è di 8 battute, la B, che si può analizzare in varie maniere, semplificando, o di 13 battute di cui una in 2/4 o di 12 battute di cui una è in 6/4. La C è di sole 4 misure.
L’apparato armonico di Hey Jude è “strano”, perché seppur in sostanza le radici degli accordi sono pochissime, tre, quelle basilari del Blues, hanno i bassi mutati (rivolti e sovrapposizioni tonali), che modificano gli accordi stessi, producendo un effetto armonico-melodico alquanto vario.
Nella sezione A la simmetria del movimento: FA - SOL sus4/6 (DO/Sol) – DO – FA (sale di una seconda e successivamente di una quarta per poi discendere di una quinta, ritornando così all’origine).
Nella sezione B, dopo il lancio (a 52”) dal FA7 al SIb, c’è la classica discesa diatonico-tonale: La, Sol, Fa e Mi per giungere alla cadenza perfetta DO7-FA. Nella C (3’09”), dopo l’onnipresente FA, si sale di una settima minore (MIb) per poi scendere simmetricamente in modo quartale (SIb e FA).
Hey Jude è un meccanismo musicale che enfatizza un movimento rotatorio tanto semplice e breve quanto inesorabile verso il suo asse fondamentale, la nota Fa.
Il ritmo nella parte A (da 1'33") e nella C è terzinato (tamburello) in modo peculiare, quello che io chiamo di doppio shuffle, quello adottato dall’hip-hop decenni dopo.
La timbrica è caratterizzata dall’estrema asciuttezza (pochissima ambienza e quantità di strumenti) e dall’innesto nella sezione finale (C) di una piccola parte di orchestra sinfonica a rinforzare il tutto.
Sarà una coincidenza, ma il pezzo ebbe uno straordinario successo proprio negli USA: era semplice individuarne le loro radici.
La genesi di Hey Jude è nota: McCartney la scrisse come incoraggiamento per il piccolo Julian, figlio di Lennon, nel periodo della separazione dei genitori. Ma, alla luce di quanto detto finora, possiamo leggerla anche come un incoraggiamento per i giovani musicisti e compositori per conquistare nuove musiche; magari mediante la fusione tra generi e stili, tra bianco e nero e tutti gli altri colori, per realizzare qualcuna tra le innumerabili sfumature possibili, o addirittura, come hanno fatto i Beatles, per inventare nuovi colori primari.