Nell'opera c'è un'ampia trattazione della teoria per la quale la scala Lidia è la madre di tutte le scale, e a questa radicarsi e ricondurre il tutto.
Inoltre Russell fornisce una serie di scale che costituiscono una tavolozza di colori a disposizione del musicista da addizionare alla relazione armonico/melodica data. Poi ci sono mappe, analisi e sintesi illuminanti che concernono molti aspetti, sia melodici sia armonici di approcci all'improvvisazione.
Tuttavia George Russell è stato un grande compositore, iniziò a mettersi in luce collaborando con Dizzy Gillespie, in particolare per l’innovativo brano Cubano Be, Cubano Bop.
Proseguì cooperando con altri musicisti, fino a produrre i suoi dischi (i più importanti i primi, da metà dei ’50 ai ‘60: da The Jazz Workshop a The Outer View), nei quali ci furono tra i più importanti (nel vicino futuro) musicisti jazz in assoluto, come Bill Evans, John Coltrane, Eric Dolphy e Don Ellis.
Tra libertà jazzistica e rigorosa sistematizzazione di estrazione accademica, la sua musica è stupendamente osmotica nella sua sintesi tra ritmi con propensioni africane e intellettuali sofisticazioni metriche con raffinate ricerche timbriche, tra linee melodiche cromatiche-pantonali e stratificazioni armoniche tonali-polimodali.
D’altronde Russell capovolse il tipico modello di sviluppo del linguaggio jazz, che va dall’improvvisazione alla composizione: dall’alto del suo magistero compositivo costituito da importanti fondamenta di armonia e contrappunto classiche, influenzò il linguaggio dei maggiori improvvisatori jazz.