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Libro Eroi Elettrici

Metal e dance: più simili di quanto si possa pensare

24/12/2014

3 Comments

 
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Atmosferico, in senso figurativo, è una personalissima condizione di vivere un determinato momento; comunemente è considerato un peculiare stato interiore con le conseguenti vie di fuga dalla realtà (ma pure questa è una realtà...). Può essere prodotto da miriadi di situazioni, talvolta anche stare insieme o pensare a una persona particolare può generare quel particolare stato di ambiente intimo conchiuso e immune, "invulnerabile" agli accadimenti esterni...
Invece ascoltare musica significa, invariabilmente, conseguire, in quel presente, una prodigiosa bolla "liquida" nella quale stare e immergersi, fugando la realtà circostante generandone un’altra.
Un'importante differenza consiste nel farlo insieme con altri oppure no.

Ci sono musiche che riescono più facilmente a legare le persone, più velocemente e più stabilmente. Queste musiche “religiose”, che siano rivolte verso pagani riti più sensuali o militanti ascetici viaggi spirituali, hanno in comune precise caratteristiche. E ancor prima di quelle strettamente musicali, che siano rivolte in alto o in terra o addirittura sottoterra, le religiose cosmogonie sciamaniche hanno di solito in comune molti caratteri visuali o nei testi (pure considerando solo i titoli) pertanto rappresentative di dirette suggestioni: stelle, cielo, paradiso, terra o inferi. Non sono complesse né complicate, ma semplici e facili; ciò si consegue con stabilire che i parametri (melodia, ritmo, armonia e timbro) che costituiscono i brani, debbono avere pochi elementi e che si ripetono molto. Anche la struttura di questi brani non sarà costituita da molte sezioni (strofe, ritornelli, ponti, preludi, code., special, ecc.). In questo modo le forme saranno lineari e non a zig-zag.

Le musiche che "legano" le persone non sono complesse né complicate, ma semplici e facili; hanno pochi elementi che si ripetono molto.

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Approfondiamo un po'. Dunque, melodie, o meglio, motivi melodici (o riff) contenenti poche note anch'essi poco a zig-zag, ma che disegnano linee morbide per poterle meglio seguire e memorizzare.
I ritmi non hanno tempi dispari, non sono molto articolati e asimmetrici, non sono troppo lenti né troppo veloci, ma sono facilmente percepibili nella loro scansione simmetrica parificata e con pochi eventi.
Le armonie sono costituite da pochi, pochissimi accordi composti di poche note, che messi in sequenza formeranno ulteriori e importanti anelli di questa ammaliante catena musicale.
In ultimo i timbri, che a fronte del genere e stile saranno più o meno aggressivi; ad ogni modo anche di questo parametro si predilige il concetto di minima quantità, infatti raramente sono presenti moltitudini di suoni per compensare le minimalità espresse nelle musiche più ammalianti nelle liturgie del popolo musicale.
Ciò è qualcosa di più di una estetica musicale fatta solo di precisione e ordine che consegue lineare semplicità, poiché è formalizzata musicalmente in queste sistematiche soluzioni funzionali.

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I generi Dance e Metal (e Ambient-New Age*) sono quelli che hanno il più alto tasso di quantità di pezzi di questo tipo, e non a caso hanno popoli fedeli e appassionati: le persone che li compongono facilmente quando stanno insieme con altri della stessa "parrocchia", elevano a potenza le loro soddisfazioni nel fruire queste musiche.
Queste musiche riescono a sintonizzare e sincronizzare facilmente gli adepti, li legano in un meraviglioso rito sciamanico che affratella, anzi in quel momento gemella le persone, in un sentirsi come un tutt'uno con la musica che appunto produce una bolla nella quale stare tutti insieme: anche questo è il potere della musica, l'attraente suo impero. 
Si può anche affermare che le musiche che hanno questo potere di accomunare (che non raramente è messo come obiettivo primario da raggiungere) sono funzionali per quei cerimoniali.
Spesso si è stimolati a esprimersi fisicamente, e il canto e il ballo sono le manifestazioni principali di questi rituali.

Talvolta ascoltare brani più complessi è per alcuni come ascoltare una storia raccontata di corsa, una corsa zoppicante e zigzagante, un saltellamento su pochi ciottoli d'appoggio, invece di una piana via maestra da percorrere per rendere giustizia alla chiara e intelligente linea da seguire...


* In questo caso mediante le loro particolari musiche si tende di partire da un'individuale esperienza per arrivare a legare e armonizzarsi con l'intero mondo circostante, una sorta di anelito panteistico, concezione sincretica di affinità con il tutto e quindi ricerca stabile e durevole più possibile di quello stato di grazia.

3 Comments
Luca
11/1/2015 09:17:18

Mio carissimo, finalmente ho trovato il tempo e soprattutto il modo di rispondere a questa particolarissima analisi. Più che rispondere, leggere, giacchè non posso rispondere nè tampoco controbattere a qualcosa che comunque ha fatto parte delle mie convinzioni da sempre. Perdersi in una dimensione tribale della Musica ha da secoli, se non da millenni, fatto parte delle storia dell' Uomo... I riti Toltec dell' America meridionale, aiutati dall' apporto delle cerimonie del fungo Sacro, portavano ad ua espansione della conoscenza ed erano supportati da ritmi e melodie monotoni e ripetitivi. Pochi elementi che riuscivano a legare fedeli e sciamani in un abbraccio spirituale ideale, senza che nulla o nessuno potesse scalfirli. La Dance o il Metal hanno davvero queste caratteristiche... creano un' illusione di amalgama umano che, si badi bene, è tuttavia soltanto illusione, giacchè, non appena cessato il fattore amalgamante, tutto torna come prima. Soggetti inconciliabili, illusoriamente conciliati, tornano ad essere individui e non più popolo, come accade per il progressive o altre musiche di ben altro spessore....L' aspetto liturgico mi ha molto affascinato, non avrei mai creduto di dover pensare isecondo questo metro, però si... se consideriamo che molti brani degli anni 60 si profilano come preghiere.. Pensiamo ad Astronomy Domine... Sembra quasi una preghiera, con quel suo cantato monotono... Ma qui siamo su un altro pianeta. Non abbiamo bisogno di corna in alto, oppure ossessioni dance che appartengono alla cronaca musicale meno eroica di questo mondo. Noi siamo prog o jazz rock e pertanto ben venga l' individualismo agnostico! Un abbraccio!!!

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carlo pasceri
11/1/2015 16:58:55

Ciao Luca, hai fatto bene a commentare, superando l'esitazione che sembrava derivasse da scarsi moventi: qui non c'è bisogno di "rispondere" o controbattere, quando pubblico questi scritti lo faccio per promuovere riflessioni, che possono essere delle addizioni e dei complementi più o meno sfumati a quello già scritto; o portare anche da altre parti:va tutto bene in tal senso (ovviamente compreso argomentare tesi diverse dalla mia). Pertanto grazie del tuo contributo. (Quel che credo fortemente è anche che sia molto più proficuo dialogare e confrontarsi su questo tipo di cose ossia arte e cultura piuttosto che su questioni epidemiche e tifose di per sé come la vera religione e la pratica politica: non solo molte energie e molto tempo sprecati, spesso sono molto controproducenti effetti benefici!)

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carlo pasceri
11/1/2015 17:44:39

E rammento caro Luca un passo di uno scritto di un grande pensatore, Emil Cioran:
Dagli spazzini agli snob, tutti prodigano la loro generosità criminale, tutti dispensano ricette di felicità, tutti vogliono dirigere i passi di tutti:la vita in comune diviene perciò intollerabile, e la vita con se stessi più intollerabile ancora: quando non si interviene negli affari altrui, si è così preoccupati dei propri che si converte in religione il proprio io, oppure apostoli alla rovescia, lo si nega: siamo vittime del gioco universale...

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    Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore.


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