Invece ascoltare musica significa, invariabilmente, conseguire, in quel presente, una prodigiosa bolla "liquida" nella quale stare e immergersi, fugando la realtà circostante generandone un’altra.
Un'importante differenza consiste nel farlo insieme con altri oppure no.
Ci sono musiche che riescono più facilmente a legare le persone, più velocemente e più stabilmente. Queste musiche “religiose”, che siano rivolte verso pagani riti più sensuali o militanti ascetici viaggi spirituali, hanno in comune precise caratteristiche. E ancor prima di quelle strettamente musicali, che siano rivolte in alto o in terra o addirittura sottoterra, le religiose cosmogonie sciamaniche hanno di solito in comune molti caratteri visuali o nei testi (pure considerando solo i titoli) pertanto rappresentative di dirette suggestioni: stelle, cielo, paradiso, terra o inferi. Non sono complesse né complicate, ma semplici e facili; ciò si consegue con stabilire che i parametri (melodia, ritmo, armonia e timbro) che costituiscono i brani, debbono avere pochi elementi e che si ripetono molto. Anche la struttura di questi brani non sarà costituita da molte sezioni (strofe, ritornelli, ponti, preludi, code., special, ecc.). In questo modo le forme saranno lineari e non a zig-zag. | Le musiche che "legano" le persone non sono complesse né complicate, ma semplici e facili; hanno pochi elementi che si ripetono molto. |
I ritmi non hanno tempi dispari, non sono molto articolati e asimmetrici, non sono troppo lenti né troppo veloci, ma sono facilmente percepibili nella loro scansione simmetrica parificata e con pochi eventi.
Le armonie sono costituite da pochi, pochissimi accordi composti di poche note, che messi in sequenza formeranno ulteriori e importanti anelli di questa ammaliante catena musicale.
In ultimo i timbri, che a fronte del genere e stile saranno più o meno aggressivi; ad ogni modo anche di questo parametro si predilige il concetto di minima quantità, infatti raramente sono presenti moltitudini di suoni per compensare le minimalità espresse nelle musiche più ammalianti nelle liturgie del popolo musicale.
Ciò è qualcosa di più di una estetica musicale fatta solo di precisione e ordine che consegue lineare semplicità, poiché è formalizzata musicalmente in queste sistematiche soluzioni funzionali.
Queste musiche riescono a sintonizzare e sincronizzare facilmente gli adepti, li legano in un meraviglioso rito sciamanico che affratella, anzi in quel momento gemella le persone, in un sentirsi come un tutt'uno con la musica che appunto produce una bolla nella quale stare tutti insieme: anche questo è il potere della musica, l'attraente suo impero.
Si può anche affermare che le musiche che hanno questo potere di accomunare (che non raramente è messo come obiettivo primario da raggiungere) sono funzionali per quei cerimoniali.
Spesso si è stimolati a esprimersi fisicamente, e il canto e il ballo sono le manifestazioni principali di questi rituali.
Talvolta ascoltare brani più complessi è per alcuni come ascoltare una storia raccontata di corsa, una corsa zoppicante e zigzagante, un saltellamento su pochi ciottoli d'appoggio, invece di una piana via maestra da percorrere per rendere giustizia alla chiara e intelligente linea da seguire...
* In questo caso mediante le loro particolari musiche si tende di partire da un'individuale esperienza per arrivare a legare e armonizzarsi con l'intero mondo circostante, una sorta di anelito panteistico, concezione sincretica di affinità con il tutto e quindi ricerca stabile e durevole più possibile di quello stato di grazia.