Uno dei brani più completi e raffinati è Bagno di mare a mezzanotte. Impressionante la sua costruzione con introduzioni, parti strofiche e ritornelli, ritmica con tempo tagliato e accentuazione in levare quasi reggae, inserti strumentali, con l’orchestra usata in modo molto dinamico e moderno. Oppure al contrario, solo chitarra e voce per lo splendido Vecchio frack, interamente basato sulla melodia e la sua interpretazione che, di là della bellezza oggettiva, come accade spesso per questi grandi artisti, è inavvicinabile per la moltitudine di interpreti, anche bravi.
Insomma, la produzione discografica di Modugno è eterogenea, non si è mai fossilizzato una volta imbroccato il motivo di successo, anzi la sua qualità e originalità è basata su una costante ricerca espressiva, tesa a fondere le diverse anime che aveva, date da una inesausta voglia di vivere il mondo: “felice di stare quaggiù”, e ogni tanto “felice più in alto del sole ed ancora più su”.
Grazie Domenico, ci hai lasciato una meravigliosa eredità.