L’elaborazione audio è divenuta un settore molto specializzato.
Pochi sanno o rammentano che gli effetti applicati alla musica si dividono soltanto in due categorie: quella che del segnale ne altera l’intensità e quella che ne altera il tempo.
Va da sé che possono coniugarsi.
Sebbene non entreremo nei dettagli (tantomeno nelle - per me avvincenti - specifiche tecnologico-matematiche), tenterò di darne una descrizione di massima che possa suscitare interesse e soddisfare qualche curiosità.
Per esempio, l’equalizzatore (c’è pure nei televisori e smartphone): è un dispositivo che selettivamente altera ampiezze (volumi) di bande di frequenze. Come pure quel formidabile amplificatore di segnale, tanto radicale da modificarne la natura: nomen omen, il distorsore (overdrive, fuzz); immancabile nell’arsenale rock.
Vediamo schematicamente i raggruppamenti.
I processori d’intensità del segnale, oltre i già citati equalizzatore e distorsore (overdrive, fuzz), i più usati sono: wha wha, tremolo, compressore e noise gate (riduttore di rumore);
I più usati processori del tempo sono: riverbero, eco (delay), phaser, flanger, chorus, univibe e octaver.
Il wha wha è un particolare controllo monobanda di filtro frequenziale azionato dal movimento del piede su un pedale oscillante collegato a un potenziometro. Emula ciò che con la sordina davanti alla campana della tromba (o trombone) i jazzisti 100 anni or sono facevano.
Un celebre esempio di Wha wha (chitarra elettrica)
Esempio di tremolo per chitarra elettrica – campionata e traslata in basso d’intonazione
Il compressore è un apparato che riduce la dinamica sonora: impostate le soglie d’intervento eleva i segnali più deboli e diminuisce quelli più elevati (l’espansore il contrario).
Di fatto, da parecchio tempo, nei dispositivi più invalsi e quindi nell’uso comune è parzializzato alla funzione di limitare i suoni più elevati, divenendo appunto un limiter con inferiore rapporto di compressione. Come il noise gate, che non fa passare suoni sotto una soglia impostata, è la massimizzazione dell’intervento dell’espansore, che (oltre ad elevare i suoni più forti) riduce i suoni più deboli.
Il riverbero e l’eco (delay) si sa, del suono sono le riflessioni, variamente ritardate: tantissime ma minime di volume e quindi indistinguibili singolarmente ma che producono un alone di profondità ambientale per il riverbero; una, o poco più, ma sufficientemente vigorose per esser distinte, per l’eco.
Phaser, flanger, chorus e univibe sono della stessa famiglia; sdoppiano, ritardando il segnale originale, da pochi millisecondi a poche decine (a secondo del dispositivo), poi ulteriormente è trattato in modo diverso, generando così le varie tipologie di effetti.
Il phaser fornisce un potente effetto rotante e avvolgente; simile ma più discreto e meno profondo l’univibe; danno un effetto simile agli altoparlanti rotativi leslie, famosi per la loro applicazione all’organo Hammond.
Esempio di Phaser (piano elettrico)
* Da non confondere col vibrato, che varia periodicamente l’altezza (modulazione di frequenza) sonora; molto meno usato.
** Da questo, presente già a fine anni ’60, una decina di anni dopo si arriverà al pitch shift (o harmonizer) cui sarà possibile intonare liberamente anche gli altri intervalli.