Inoltre il suo timbro elettrico, soprattutto dal disco Aqualung in poi, definì il suono classic-rock più aggressivo e pesante (un po’ mutuato da Tony Iommi dei Black Sabbath), usò l’accoppiata chitarra Gibson Les Paul con ampli Hiwatt (poi Marshall), naturalmente coadiuvato con booster/overdrive, talvolta con wha-wha: un timbro alquanto complesso mediante un’enfasi di armoniche, e con gli estremi banda frequenze più in evidenza a scapito della zona frequenze media: pure in tal senso dette un’impronta molto importante ai Jethro Tull. Infatti nel primo disco del’68, This Was, senza di lui, la musica e i suoni erano ben differenti. This Was fu un pregevole disco rock-blues con venature jazzy, che c’entra poco però con il magnifico seguito del gruppo; e ciò è dovuto al fatto che quello fu l’unico disco non capeggiato interamente da Ian Anderson giacché era in tandem con il bravo chitarrista Mick Abrahams, interessato appunto solo a quella deriva musicale elettrica blues-jazzy. Anderson, tuttavia, voleva sviluppare ulteriormente la propria musica, dunque ci fu l’allontanamento di Abrahams e il reclutamento di Martin Barre.
Il disco seguente di pochi mesi, Stand Up, è di fatto il primo ed eccellente album dei JT nella originale configurazione musicale con Barre alle chitarre e Anderson a briglie sciolte: evidentemente ciò contribuì al duraturo successo del gruppo. Fu l’inizio della prima fase, quella più semplice e accattivante conclusasi nel 1972 con Thick as a Brick, con l’asse musicale basata su temi e riff connotati da suoni estremizzati, non di rado nello stesso brano, sia acustici sia elettrici ma elegantemente tendenti a una via di mezzo espressiva: né patetici né roboanti.
Sui Jethro Tull ho pubblicato l'analisi dei tre album "Stand Up, Benefit, Aqualung".