_Articolo pubblicato su Axe Magazine n.77 maggio 2003
Neil Young - Are You Passionate? (Reprise)
di Carlo Pasceri
Il nome di Neil Young è noto da più di trenta anni (ha iniziato a metà degli anni sessanta). Il cantautore-chitarrista dalla voce infantile e dalla chitarra (sia acustica sia elettrica) sempre colorata di gran rock, è tornato con un disco molto elettrico. Questo artista scarmigliato (in tutti i sensi) è il precursore del grunge (ed estimatore del punk), ed è stato ben produttivo fino ai giorni nostri: questo CD lo conferma. Naturalmente alti e bassi ce li hanno avuti tutti, pure lui. Infatti, questo disco sta a mezza altezza, ma quello che mi ha attratto è la freschezza che comunque trasuda da questo lavoro. Sembra un paradosso, ma Young è (ed è sempre stato) un iconoclasta seppur fortemente ancorato alla tradizione. Questo ha fatto sì che tutti i suoi dischi siano sempre stati ben accetti da alcuni, ma pure criticati da altri. La bellezza di questi veri artisti è che, anche quando rilasciano lavori non eccelsi, come questo, danno sempre qualcosa alla mente, al cuore e allo spirito in genere. Hanno un codice estetico elevato, diventato poi matrice artistica-stilistica, che è il risultato di sperimentazioni, crisi d’identità, coraggiosi voltafaccia e cocenti delusioni, che però permette nel corso della carriera di provare di tutto, ma soprattutto regala la libertà, quindi il successo (almeno quello intimo). Così facendo, si saldano tutte le influenze, i capricci, le intuizioni, ma soprattutto solo in questo modo si riescono ad esprimere sentimenti in modo creativo: d’altronde per un artista non è fondamentale avere sentimenti originali o fantasiosi ma è necessario che lo sia almeno la maniera d’esprimerli. Se poi ci mettiamo quel qualcosa in più che sono particolari visioni, intelligenza superiore e quant’altro, tanto meglio! Aggiungo che potrebbe pure non essere particolarmente creativa la maniera d’esibirle queste emozioni, ma che almeno siano sincere ed abbiano, nell’espressione, quel fremito vitale che contraddistingue sempre i grandi artisti. Fremito vitale che nella maggior parte dei casi è frutto del sapiente e sicuro uso dei contrasti e che dona quello stupefacente rilievo espressivo indipendente dal conformismo degli strumenti usati, sia quelli concretamente adoperati sia quelli tecnici. Solo così si spiega perché un disco come questo, con nulla di nuovo, anzi con cose masticate e rimasticate sia di sé sia d’altri, con imprecisioni (stonature e sporcature varie), riesca a trasmettere qualcosa. Questo Neil Young non è né quello tenero e fragile né quello abrasivo e aggressivo che abbiamo già conosciuto: questo sta a metà non solo nella qualità intrinseca del lavoro ma pure nel registro usato, con sempre una sottile vena malinconica e tanta chitarra elettrica. “Are You Appassionate?” è puro rock americano, crudo e diretto senza fronzoli ma non per questo obbligatoriamente duro, solo abbastanza schietto e leale da non farci rimpiangere i denari che è costato.