Seppur un po’ derivativi dei Caravan in quanto ad assetti compositivi e timbrici, si sono ritagliati un pregevole spazio nella storia del Rock giacché esecutori e compositori di abilità superiori che hanno sfruttato benissimo, realizzando una musica discretamente peculiare.
La musica dei Camel è poco basata sulla vocalità ma molto sulla cantabilità dei temi melodici, i quali però non sono brevi, e quindi ripetitivi, ma ampi e sinuosi, classicheggianti; non mancano riff su tempi dispari e molti assoli per opera in massima parte dell’ottimo Andy Latimer (in sostanza il leader). Il ritmo e i tempi sono raffinati ma incisivi, di solito rapidi.
Dunque la loro musica è molto strumentale, netta e incalzante, brillante e mai lugubre né patetica, con qua e là alcuni innesti rock purpleiani, quindi “schitarrate” aggressive e riff e, soprattutto, veloci “cavalcate”; ciò è sempre espresso con estrema eleganza. Inoltre qualche eco floydiano per atmosfere e soluzioni chitarristiche.
Pertanto i Camel da una parte molto “puliti” ed eleganti, dall’altra molto battaglieri per via dei tempi veloci e di una massiccia presenza, rispetto ad altri gruppi del genere, della chitarra elettrica distorta. Hanno per certi versi prefigurato alcune soluzioni del neo prog più duro e metallico degli anni Novanta e successivi.