Dai racconti fatti, Jimi non l'ha scritta volontariamente. Voleva arrangiare Land Of 1,000 Dances (Chris Kenner) come lato B di "Hey Joe", ma il suo produttore Chas Chandler gli disse che era meglio che scrivesse qualcosa…
Soltanto tre minuti e mezzo, ma di parecchie cose interessanti, che fanno il punto della situazione inerente le elaborazioni che da qualche tempo e da più parti si stavano compiendo, concernenti il Blues, R’n’R e R&B, che stavano dunque sfociando nella sintesi del neonato genere Rock, e che nel corso di pochissimo tempo avrebbe offerto frutti sempre più maturi e gustosissimi.
Segue un accordo peculiare, che diverrà il marchio di fabbrica di Hendrix, MI7#9**; di qui un mini riff di chitarra che anticipa le note del cantato di Jimi che giungeranno, dopo 2 misure di un ritmo particolare di batteria (Mitch Mitchell) con un tempo medio-lento.
Il groove di batteria è una sorta di cha-cha (sincopato nell’ultimo quarto), con un inesorabile campanaccio che segna tutti gli ottavi.
La melodia cantata da Jimi in questa sezione quindi si svolge su 4 misure di MI7#9 per poi passare al LA7#9 per 2 misure e ritornare per altre 2 sul MI7#. Pertanto, in questo 8 battute si avrebbe il convenzionale pendolo armonico blues tra il primo grado (I) e il quarto (IV); vedremo che le cose non sono proprio così.
(Si evidenzia a 30’’ - ripetuto a 1'41'' - un bellissimo, sensuale, passaggio pentatonico saltellante di Hendrix; sarà mutuato e inglobato nel proprio stile da Mike Stern.)
A 39’’ lancio e il tempo raddoppia di velocità con ancora la transizione sul LA7#9, il basso si stacca un po’ dalla chitarra e oscilla tra il Sol e il La, la batteria prende un consueto ritmo (ovviamente medio-veloce), sembra una preparazione tensiva per altro… che infatti avviene dopo 8 misure, a 54’’.
Sorta di ritornello sull’accordo RE7 per 6 battute, poi (1’04’’) misura di DO7 (che Hendrix di passaggio estende alla nona - DO9) e misura di LA7 (ancora Jimi con l’estensione alla nona – LA9); si ripetono queste due battute e si giunge, allungando di una misura in una sosta di sospensione, ancora al LA7.
Dunque, tutto da capo (1’14’’): MI7#9, tempo dimezzato, campanaccio…
Dopo aver ribadito tutta la struttura a 2’24’’, con appena l’accompagnamento di 2 note (Sol e La, astraendo l’accordo di LA7) e il ritmo di batteria, c’è il solo di Jimi (col timbro distorto dal fuzz); che impressionerà gli eroi elettrici del tempo.
Si va verso il finale; a 2’52’’ sezione “ritornello” (RE7) che, con una piccola variazione a 2’58’’ (passaggio cromatico RE/Fa# - SOL5 - SOL#5 e lunghezza totale di 4 battute), sarà, ripetuta cinque volte, la coda del pezzo.
Ma il termine sarà una sorprendente nota Fa (3’26’’) con relativo cambio di ritmo e innesco di un rapido riff di basso (Do - Mib - Fa), che poteva essere il prodromo di una fuga solistica, ma che, stranamente, non si compirà dal vivo, estendendo spesso il brano di molti minuti nella normale sezione prevista del solo***.
Insomma, questo pezzo, che a tutta prima può sembrare una specie di variazione di un Blues in MI, è ben di più.
A cominciare dal tipo di accordi usati sia strutturalmente (i 7#9) sia con le none di passaggio a estenderli, il ritmo afro-latin della prima sezione, con poi il raddoppio di velocità e l’insistenza sul LA7 che prelude l’epifania della vera natura di quale nota e armonia è perno di questo brano: il LA7. Infatti, a seguire c’è il RE7 (con i passaggi in DO e Sol).
Il DO potenzia la natura blues del LA essendo terza minore e il Sol la sua settima.
Quindi casomai è una meravigliosa variazione di un blues in LA, che trasla, mutando, dal MI di partenza.
Infatti, il solo di Jimi è basato sulla scala pentatonica minore di LA (con un bell’appoggio sulla nona – il Si a 2’41’’).
Da ultimo va sottolineato che tutti gli accordi di Stone Free (LA - DO - RE - MI) sono costruiti sulle prime 4 note della pentatonica minore di LA.
Tutto ciò fa la differenza pure con i molti brani rock-blues di tanti altri bravissimi musicisti e gruppi coevi e successivi, che però non hanno avuto la spinta innovativa che Hendrix sin dal 1966 aveva dimostrato, anzi, spesso rifacendosi alquanto pedissequamente ai canoni blues dei maestri neri dei decenni precedenti.
* Coeva all’uscita del primo disco dei Cream Fresh Cream, altra pietra miliare del Rock.
** Quest’accordo, assolutamente non diatonico (ossia non presente nelle classiche armonizzazioni delle scale diatonico-tonali), riunisce in sé la caratteristica del Blues di sovrapporre maggiore e minore con pure la settima minore.
Usato nel Jazz, un chiaro esempio chitarristico lo registrò Kenny Burrell nel suo brano del 1963 Chitlins Con Carne.
Jimi Hendrix è tra i protagonisti del libro 📙 Eroi elettrici - I grandi solisti della chitarra