É il nome di una specie di laboratorio musicale che esordì discograficamente nel 1970 (The Last Poets); un’ibridazione tra testi fortemente socio-politici - declinati e declamati poeticamente - e percussioni. Tutti afroamericani.
Fu un’importante innovazione, pure perché precursori del rap/hip-hop dei decenni successivi*.
I brani non sono monotoni, benché non ci siano accordi e di melodie ci siano pochissime tracce, appena qualche incrocio di note: prevale ampiamente l’aspetto ritmico anche per le voci.
C’è qualche riff, ma è la prosodia del testo recitato che, sovrapponendosi ai non dilettanteschi pattern ritmici percussivi e ai contrappunti vocali, s’impone e avvince.
Pure il seguente Chastisment del ‘72**** è “tagliato” così, ma con 2 brani (degli otto) diversi: c’è un gruppo jazz che accompagna, ottimo risultato.
Qui c’è una notevole interazione tra il gruppo jazz e i poeti, non si tratta semplicemente di strumentali brani-sfondo per le declamazione dei testi, ma contestuali scenari con talvolta parti scritte appositamente simili a ciò che avrebbero fatto i cantanti.
Il formidabile impulso innovativo dei The Last Poets termina qui, però nel 1977 si concedono un interessante disco benché più convenzionale degli altri: Delights Of The Garden (ospite il noto batterista Bernard Purdie ed etichetta ancora Douglas). Comunque quota d’innovazione pure qui: si tratta in sostanza di drum’n’bass’n’voice (e un paio d’interventi di chitarra).
The Last Poets: uno strano e interessantissimo caso.
* Anche Gil Scott-Heron esordì nel 1970 con un disco, un live in studio (Small Talk at 125th and Lenox), che riprendeva, in modo un po’ naif, ciò che i The Last Poets stavano facendo da tempo. Già dal secondo virò verso una musica più convenzionale, sebbene riprese nel successivo e qua e là il declamare testi solo con percussioni.
** Rispettivamente Abiodun Oyewole, Jalaluddin Mansur Nuriddin e Umar Bin Hassan.
*** Notevole il fatto che questi dischi furono pubblicati dalla casa discografica del noto produttore Alan Douglas.
**** Nel 1971 fu pubblicata una trascurabile colonna sonora chiamata Right On!