Così il vocabolario Treccani.
Così per Since I’ve Been Loving You pubblicato dai Led Zeppelin nel loro III nell’ottobre del 1970. Una lenta canzone blues (minore), monumentale.
Altresì comode interpolazioni per variare un minimo e col minimo sforzo dischi rock grintosi; magari tirandoci fuori un singolo e far ballare un lento: le note sono sempre quelle, basta girarci intorno e variarle con sufficiente abilità (e astuzia per non incappare in accuse di plagi).
Ma così monumentali non si erano mai ascoltate.
Ed ecco che può essere utile per comprendere più compiutamente la differenza qualitativa tra un buon gruppo come i Moby Grape e uno eccezionale, proprio perché cimentati in uno standard formale come un blues.
Infatti, quando così, i vari brani accreditati con titoli diversi sono - direttamente o indirettamente - un po’ variazioni e un po’ arrangiamenti di note schematizzate decenni prima in precedenti pezzi.
La canzone, benché basata sulle tradizionali 12 battute del blues, è triplicata in dimensioni, perché strutturata armonicamente su 36 battute, ossia la ciclica sequenza accordale si ripete dopo 36 misure, dopo oltre un minuto e dieci secondi. Inusitata forma.
Inoltre, nelle ultimissime battute, nella capitale cadenza finale delle armonie (il cosiddetto turnaround), è presente un accentuato passaggio cromatico mutuato dalle soluzioni armoniche in uso nel Jazz, pure con una variazione (il primo da 1’05’’ a 1’12’’, poi da 2'20" a 2’26’’ ecc.)**.
Bohnam scolpisce, nel lentissimo incedere solenne della pulsazione in 2/4, un inesorabile ritmo shuffle (si può intenderlo anche in 6/8); non ci sono significative variazioni di groove, né di velocità: è tanto costante quanto preciso. Scelta estetica peculiare, affatto non scontata.
Ultima annotazione per Page: fa di tutto, e tutto alla grande.
Dopo oltre il minuto d’introduzione di solo, “commenta” a margine il cantato di Plant, appoggia armonie (a 2’) e disegna piccoli contrappunti alla melodia e all’armonia, e subito dopo a 2'26” arpeggia gli accordi, fino al perentorio solo a 3'39’’, tanto impetuoso quanto melodico e lirico. Fondamentale.
Dopo che la temperatura era già salita durante il solo di Page, e dopo un lungo break, come un middle eight quasi sussurrato, la temperatura riprende ad alzarsi, la dinamica e gli interventi si fanno ancor più intensi e si accumulano fino all’acme conclusivo, comunque controllato, non parossistico; tanto che c’è una parabola in tal senso con una breve coda in cui Jones accenna addirittura un fraseggio alla maniera jazzistica.
Since I’ve Been Loving You dimostra come si può rendere straordinario un qualcosa di più che consueto, ciò che è canonico o, addirittura, forse tratto direttamente da altri, in qualcosa di perfettamente proprio.
Un monumento blues.
* Avveniva (e avviene) spesso che si traeva “ispirazione” direttamente da qualche pezzo ascoltato.
** I cromatismi sono parecchio usati da loro, basti pensare che sono impiegati strutturalmente in due cavalli di battaglia come Dazed And Confused e (l’intro) di Starway To Heaven. La variazione armonica dei LZ rispetto alla norma jazz è l’uso di un accordo Maggiore settima al posto di uno di Settima dominante.
Dei Led Zeppelin ho analizzato l'album Houses of the Holy. L'analisi è disponibile su monografia dedicata e nella raccolta Dischi da leggere - Collezione n.2.