Carlo Pasceri
  • HOME
  • BLOG
  • SHOP
  • BIOGRAFIA
  • DISCOGRAFIA
    • Curvatura 9
    • Cannibali Alchimie
    • No Gravity
    • Real Koob
    • Blue Challenge
  • PUBBLICAZIONI
    • Libri
    • Riviste musicali
    • Jazzitalia
  • DIDATTICA
    • Corso "Tecnica Audio"
    • Seminario "Percorsi Melodici"
  • STRUMENTAZIONE
  • MEDIA
    • Audio
    • Video
    • Foto
  • CONTATTI
Libro Eroi Elettrici

Mysterious Traveller, il cambio di rotta dei Weather Report

23/9/2024

0 Commenti

 
Foto
Con la locuzione “opera di transizione” spesso s’indica qualcosa di più bassa qualità del solito, di un po’ confuso, incompiuto: la parola transizione come sintesi rappresentativa di una crisi.
Invece questa fase di passaggio per i grandi artisti è non raramente una condizione di grande fermento creativo e importanti realizzazioni.
Un plastico esempio è dato dai Weather Report con il loro quarto disco in studio Mysterious Traveller (1974).
​Da un mio precedente articolo:
Con "Mysterious" il gruppo comincia a virare verso una tessitura più complessa, sofisticando forme e suoni oltre che linee melodiche e armonie, orchestra di più e pertanto si distacca nettamente dal modello davisiano. Proprio per questa transizione, seppur con qualche minimo squilibrio, è un disco molto importante.
(Peraltro da molti è considerato un capolavoro… )

​Ma focalizziamo l’attenzione su un brano che, malgrado dia il nome all’opera, è poco considerato, se comparato per esempio a Scarlet Woman.
D’altronde il disco contiene vere e proprie perle musicali, ma il pezzo Mysterious Traveller* ha peculiarità che vale la pena evidenziare.
É parecchio lungo (oltre 7 minuti), e presenta sia novità sia sorta di compendio di molte delle caratteristiche fino ad allora manifestate dal gruppo, e che si ritroveranno in futuro solitamente più distribuite.
Troveremo suggestivi scenari prodromi della New age, ma pure riff funk e jazz-rock, assoli, forma estesa non afferente a quella “canzone”, doppi groove di batterie, tempo dispari, interazioni e interpolazioni quasi improvvisate mirabilmente “pesate” e orchestrate, sovraincisioni di fiati (e tastiere). 
Principia con una misterica atmosfera sospesa, prodotta da suoni molto effettati, che rinvia ai primi due dischi; poi s’innesta un riff molto sincopato di accordi di pianoforte (Shorter), ed ecco la prima particolarità: è nel tempo di 7/4.
I WR fino ad allora (perlomeno nei dischi) non avevano impiegato metriche così; in futuro lo faranno, ancorché raramente.
Dopo un po’, al pianoforte si aggiunge la batteria (la trama di suoni ad effetto ancora come sfondo), segue una variazione strutturata da una frase esposta da piani elettrici e basso e sottolineata dalla batteria (4/4).
Si ripete il riff, con aggiunto il piano elettrico e una batteria “shuffle” sulla dx dello scenario.
Dunque un ritmo “dritto” e uno terzinato: molto particolare**.
Dopo ripetuta la frase da tutti, un colpo di gong dà l’impulso a un’altra fase in cui con velocità aumentata si inserisce il sax soprano, anzi, i sax (giacché ci sono sovraincisioni).
Si prosegue così alternando le due sezioni, fino a 2’44’’, in cui il tutto si distende un po' (il ritmo si parifica in 4/4), e Shorter, che si era già sovrapposto col sax tenore, continua lentamente a improvvisare.
Ma è un’improvvisazione eccentrica, minimale, a macchie, quasi impressionistica; mentre l’ordito di suoni e parti si intensifica assai.
Dal terzo minuto s’innesta pure un riff funky di basso.
Ma dura poco, come sommerso dall’avanzare delle parti delle tastiere (pianoforte e piani elettrici sovraincisi) che sembrano stupefacentemente improvvisate; e allora tace per parecchi secondi e riprende con altro riff col suono saturo e qualche tocco di wha-wha.
I due sax (soprano e tenore) vanno e vengono, in uno strabiliante intrico musicale, nessuno suona una battuta uguale all’altra; la mobilissima orchestrazione è pressoché totale (pure il basso varia i riff, a tal punto che poco dopo il quinto minuto ne inserisce un altro).
A 5’20” esordisce un motivo melodico nel medio-basso registro del piano elettrico, che sarà portato per oltre un minuto fino al termine di questa sezione, designato da tre note a 6’20’’.
A questo punto, lentamente, in una dissolvenza-assolvenza incrociata tra batteria e suoni sospesi simile all’incipit,  la fenomenale transizione sulla Terra di Mysterious Traveller, la sua apparizione, si conclude.
 
Evviva le crisi.

* Formazione: Wayne Shorter pianoforte, sax soprano e tenore; Joe Zawinul piano elettrico; Alphonso Johnson basso elettrico; Ishmael Wilburn e Skip Hadden batterie, Dom Um Romao percussioni.
** Anche nel precedente Sweetnighter, segnatamente in Manolete, ci sono contemporaneamente due batterie, ma con due groove “dritti”.
0 Commenti

Il tuo commento verrà pubblicato subito dopo essere stato approvato.


Lascia una Risposta.

    Immagine
    Carlo Pasceri
    Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore.


    Foto
    TEORIA MUSICALE
    Foto

    Archivio

    Aprile 2025
    Marzo 2025
    Febbraio 2025
    Gennaio 2025
    Dicembre 2024
    Novembre 2024
    Ottobre 2024
    Settembre 2024
    Agosto 2024
    Luglio 2024
    Giugno 2024
    Maggio 2024
    Aprile 2024
    Marzo 2024
    Febbraio 2024
    Gennaio 2024
    Dicembre 2023
    Novembre 2023
    Luglio 2023
    Maggio 2023
    Aprile 2023
    Marzo 2023
    Gennaio 2023
    Dicembre 2022
    Novembre 2022
    Ottobre 2022
    Settembre 2022
    Agosto 2022
    Dicembre 2021
    Maggio 2021
    Marzo 2021
    Settembre 2020
    Agosto 2020
    Luglio 2020
    Giugno 2020
    Maggio 2020
    Aprile 2020
    Marzo 2020
    Gennaio 2020
    Dicembre 2019
    Settembre 2019
    Luglio 2019
    Giugno 2019
    Maggio 2019
    Aprile 2019
    Marzo 2019
    Febbraio 2019
    Gennaio 2019
    Dicembre 2018
    Novembre 2018
    Ottobre 2018
    Settembre 2018
    Agosto 2018
    Luglio 2018
    Giugno 2018
    Maggio 2018
    Aprile 2018
    Marzo 2018
    Febbraio 2018
    Gennaio 2018
    Dicembre 2017
    Novembre 2017
    Ottobre 2017
    Settembre 2017
    Agosto 2017
    Luglio 2017
    Giugno 2017
    Maggio 2017
    Aprile 2017
    Marzo 2017
    Febbraio 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016
    Aprile 2016
    Marzo 2016
    Febbraio 2016
    Gennaio 2016
    Dicembre 2015
    Novembre 2015
    Ottobre 2015
    Settembre 2015
    Giugno 2015
    Maggio 2015
    Aprile 2015
    Marzo 2015
    Febbraio 2015
    Gennaio 2015
    Dicembre 2014
    Novembre 2014
    Ottobre 2014
    Agosto 2014
    Luglio 2014
    Marzo 2014
    Febbraio 2014
    Settembre 2013
    Luglio 2013
    Maggio 2013
    Marzo 2013
    Febbraio 2013
    Gennaio 2013
    Dicembre 2012
    Novembre 2012
    Ottobre 2012
    Settembre 2012

    Feed RSS

    Categorie

    Tutti
    Afrobeat
    Analisi Musicale
    AOR
    Basso
    Batteria
    Blues
    Cantanti
    Cantautori
    Cd
    Chitarra
    Classica
    Critica
    Dischi Da Leggere
    Eroi Elettrici
    Folk
    Funk
    Fusion
    Hard Rock
    Heavy Metal
    HiFi
    Hip Hop
    Jazz
    Jazz Rock
    Jazz-rock
    Krautrock
    Libri
    Libro
    New Age
    Pensieri
    Pianoforte
    Pop
    Progressive
    Punk
    Rap
    Recensione
    Rhythm And Blues
    Ritmo
    Rock
    Rock'n'roll
    Soul
    Storia Musicale
    Tecnica
    Tecnologia Musicale
    Tecnologie
    Teoria Musicale
    Vinile
    World Music

   Home   Blog   Biografia   Discografia    Shop   Didattica   Pubblicazioni    Strumentazione   Media   Contatti   

© Carlo Pasceri - E' vietata qualsiasi riproduzione anche parziale - Risoluzione minima 1024x768

designed by ALi

Basato su tecnologia Crea il tuo sito web unico con modelli personalizzabili.