Così, per sentito dire o visto scritto; ben che vada a orecchio - senza accurate analisi - ingenue deduzioni: considerato l’enorme spettro del suo Rock che spazia in tantissimi stili e generi (compreso messe in scena da cabaret con tanto di provocazioni, ironie e satire), Zappa non può che essere geniale...
Zappa ha fatto del superbo Rock, di massimo lignaggio, profondità e ampiezza; lui non ha fatto davvero Jazz né Hard-rock né Reggae né Bossa Nova ecc., ma ha usato diffusamente gli importanti stilemi che caratterizzano i tanti generi cui ha attinto, declinandoli verso il suo Rock, maiuscolo.
Zappa “geniale” perché del tutto fuori dagli schemi? Che significa? Era questo il suo (magnifico) schema.
Tuttavia – al netto della sua inconfondibile voce che tanto contribuisce alla personalizzazione omogeneizzante quindi alla riconoscibilità dei suoi brani – c’è un fondamentale fattore aggiuntivo che lo ha reso pressoché unico: la sua passione e dedizione verso la musica Classica novecentesca.
É noto quanto Zappa ammirasse Edgar Varese, Igor Stravinsky e altri di tal sorta, e sin dalle prime opere con le Mothers of Inventions ha cominciato a coniugare quel peculiarissimo linguaggio musicale col suo americanissimo retaggio popolare, anelando di realizzare orchestrazioni più ampie e convenzionali avulse dal Rock. Cosa che poi riuscì a fare.
C’è una forte contraddizione nella stragrande maggioranza degli ascoltatori di rock e dintorni, che tanto inneggia Zappa come genio quanto si scaglia contro la “scienza della musica” (della sua profondissima radice matematica): lui è stato un fenomenale fruitore del linguaggio musicale più colto e avanzato, scientifico, in tal senso; lui il più famoso matematico del mondo della musica*.
Zappa ha usato teorie e tecniche proprie dell’avanguardia musicale del Novecento per comporre le sue vertiginose linee melodiche, per esempio l’applicazione della Pitch Class Set Theory.
In modo brevissimo (poiché molto complessa): serve per categorizzare matematicamente le note e descriverne le loro relazioni, e tramite ciò si riesce a produrre simmetriche coerenze che vanno oltre la dodecafonia.
Zappa, usando anche tecniche d’imitazione contrappuntistica (inversioni e retrogradazioni - ma non polifonicamente) insieme con l’essere (oltre il più celebre) il più ostinato utilizzatore dei gruppi irregolari, ha creato linee melodiche iper razionali: complicatissime sequenze intervallatiche di note che hanno grandemente contribuito a distinguerlo dalla stragrande maggioranza degli altri compositori, pure giganteschi.
Altresì va evidenziato che Zappa, a differenza dei compositori di Classica, pure del Novecento, non è incline alla composizione polifonico-armonica: si è espresso prediligendo la singola linea melodica, e allorquando armonizzata è perlopiù in maniera parallela o retta, di solito a intervalli dissonanti**.
Dunque le parti assai complesse in parecchie sue composizioni sono date specialmente da insistiti e rapidi gruppi irregolari di note, che inducono a chi ascolta peculiari sensazioni di straniamento in fatto di velocità e ritmi.
D’altronde le esecuzioni di tali parti è poco meno che un incubo per i musicisti.
Un gruppo irregolare è una temporanea sovrapposizione di eventi con due (o più) pulsazioni diverse (simultaneità di metri – ossia polimetri), quindi una sincronicità di velocità diverse delle parti musicali generanti ritmi particolari.
Un gruppo irregolare è una serie di note con proprietà simmetriche il cui numero di suddivisione interna del valore temporale (la sua pulsazione di riferimento) non è divisibile in modo intero (o che dà come risultato un numero dispari) per il numero del dividendo dell’unità di tempo principale (il numeratore indicante la frazione del metro della misura in cui è inserita) o dei suoi multipli/sottomultipli di 2.
In una misura di 4/4 un gruppo di note con valori di suddivisioni in 5 è irregolare; come pure un gruppo di note con valori di suddivisioni in 4 se inserito in una misura di 3/4 o un gruppo di note con valori di suddivisioni in 6 in una misura di 4/4 (o 6 in 2/4).
Infatti, 5:4 =1,25 (non intero); 4:3 = 1,33 e 6:4 = 1,5 (o 6:2 = 3 - dispari).***
Insomma, ciò che ha più differenziato Zappa è stata l’applicazione di quel linguaggio iper razionale mutuato dalla Classica, turbinose e matematiche sequenze di note che così tanto spezzano ritmi e cambiano di velocità che sorprendono e frastornano; lo faceva spesso, anche in brani non particolarmente “colti”, anzi, quasi rock&roll.
Qualche ascolto: St. Alfonzo's Pancake Breakfast, Zomby Wolf, Black Page #2, Touring Can Make You Crazy, Bogus Pomp.
** Zappa negli anni Ottanta, affidatosi a compositori-orchestratori-direttori di musica Classica, ha diminuito l’importanza della singola linea a favore di una trama armonica più densa e sofisticata, propria della Classica.
*** Da sottolineare che un gruppo irregolare non è ciò che comunemente è inteso (e propalato), cioè che il numero di note della simmetrica parte irregolare non corrisponde al metro di riferimento, o ai suoi multipli o sottomultipli di 2. Infatti, per esempio, nel 4/4 il comunissimo ritmo cosiddetto shuffle è costituito da 2 eventi ogni quarto (come la regolarissima suddivisione in ottavi - quindi non dovrebbe essere un gruppo irregolare), e giustamente è riconosciuto come gruppo irregolare giacché composto di 2 eventi di valore diverso e che stanno in rapporto di 3 (proprietà simmetrica). Ovvero uno è il doppio dell’altro.
Diffuse contraddittorietà anche di cose semplicissime e di pratica quotidiana perché esiti di teorie ritmico-metriche insufficienti.
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