Loro, con ovvie e rilevanti differenze stilistiche, in modo continuativo (e Santana con particolare successo) hanno strutturato i loro brani mediante ritmi e riff di chiara discendenza africana, quindi non semplicemente “colorati” del “continente nero” da qualche percussione.
Infatti, la grande novità del cosiddetto latin-rock santaniano è che fu innervato potentemente dalle suddette matrici africane, pertanto non mere versioni di pezzi “salsa” con prorompenti interventi di chitarre elettriche ed hammond.
L’apertura del primo omonimo disco del 1969 Waiting, e poi Jingo, lo mostrano chiaramente; e nel seguente Abraxas ancora l’apertura Singing Winds, Crying Beasts e la chiusura El Nicoya, passando attraverso Incident At Neshabur e Se A Cabo.
Si potrebbe continuare a lungo, ma conosciamo un po’ meglio il meno popolare ma fondamentale polistrumentista e cantante Fela Kuti.
Coadiuvato dallo straordinario batterista nigeriano Tony Allen, cominciò a farsi notare negli anni Sessanta, registrando alcuni singoli; nel ‘69 fece un lungo tour negli USA.
Nel 1970 pubblicò Fela Fela Fela, e nel ‘71 un live, con ospite Ginger Baker***. Sempre nel '71 l'importante Fela's Londone Scene. Fela continuò a fare musica in modo quasi febbrile, giungendo nel 1973 a Gentleman.
Da qui intensificò ancor più la pubblicazione di dischi registrati in studio, decine, oltre a qualcun altro dal vivo. Dagli anni Ottanta rallentò progressivamente la pubblicazione di dischi. Nel 1997 morì.
La sua musica si distingue per un carattere particolarmente luminoso e ballereccio dei fattori africani - più dei Santana – oltre al cantato, il basso molto importante e con inserite parti affidate a sezioni fiati; sono presenti soli di vari strumenti.
Questa musica è stata chiamata Afrobeat, cui Tony Allen in primis ne raccolse l’eredità, rinnovandola di decennio in decennio. Fu in attività fino a poco prima della morte (2020).
Earth Wind & Fire, Osibisa, Roy Ayers, quindi tutto il pianeta Funk e dintorni, Weather Report (e Zawinul in particolare), i Talking Heads di David Byrne, Peter Gabriel e molti altri (financo Miles Davis), ognuno declinandolo a modo proprio - chi in maniera più complessa, chi più “dark”, chi insistendo su alcuni elementi, chi usando sequencer e drum machine - hanno ricevuto un significativo impulso a inserire nella propria musica quel tribalismo etnico che innanzitutto Santana col suo gruppo e Fela Kuti col fido Tony Allen avevano reso al mondo musicale.
* Si era già evidenziato il lavoro fondamentale che precedentemente a loro dal secondo dopoguerra svolsero alcuni musicisti nell’area jazz.
** Da considerare che il modale non è un mero stile, ma un sistema musicale.
*** I due collaborarono ancora per il disco Stratavarious (1972), firmato dal batterista inglese.