Carlo Pasceri
  • HOME
  • BLOG
  • SHOP
  • BIOGRAFIA
  • DISCOGRAFIA
    • Curvatura 9
    • Cannibali Alchimie
    • No Gravity
    • Real Koob
    • Blue Challenge
  • PUBBLICAZIONI
    • Libri
    • Riviste musicali
    • Jazzitalia
  • DIDATTICA
    • Corso "Tecnica Audio"
    • Seminario "Percorsi Melodici"
  • STRUMENTAZIONE
  • MEDIA
    • Audio
    • Video
    • Foto
  • CONTATTI
Libro Eroi Elettrici

Da Camembert a You: la metamorfosi dei Gong

18/5/2024

0 Commenti

 
Foto
Gli appassionati di musica dell’età aurea del Rock (all’incirca da metà dei Sessanta a metà Settanta) conoscono perlomeno nominalmente il gruppo Gong.
Molti tramite la cosiddetta trilogia Radio Gnome Invisible pubblicata nel biennio ‘73-’74, comprendente Flying Teapot, Angel’s Egg e You.
Daevid Allen, chitarrista (occasionalmente bassista), cantante e compositore, li fondò (insieme alla cantante e autrice Gilli Smiyth) subito dopo esser fuoriuscito da nucleo originario dei Soft Machine (senza esser presente nel loro album di esordio del 1968).
​Già interessante il loro primo disco fine 1969 Magick Brother, i Gong proseguirono con l’antefatto della trilogia, il notevole Camembert Electrique (’71). Dunque il diretto prodromo delle caratteristiche salienti del periodo più noto e solitamente apprezzato dei Gong.
È interessante sottolineare che al parziale cambiamento di assetto del gruppo in termini di componenti, corrisponde un significativo cambiamento musicale, ancorché a tutta prima non così evidente. 
​In Camembert Electrique, oltre ad Allen e Gilli Smiyth alla voce, sono presenti il bassista (occasionalmente chitarrista) e compositore Christian Tritsch, Didier Malherbe al sax e flauto e Pip Pyle alla batteria.
Il carattere dominante del disco è dato da un’estrema polarizzazione di alcuni elementi: serrati unisoni di tutti (sovente pure con la voce), riff incisivi (quasi hard o epici), motivi infantili o giullareschi, trame atmosferiche liquide e sospese, molte parti obbligate e molte improvvisate, libere, quasi free.
E spesso, queste “zone” musicali sono stratificate (contemporanee), pertanto l’esito generale è parecchio fuori i canoni, sorprendente, facendo emergere un inusitato, suggestivo, tratto tribalistico.
Per quanto Flying Teapot (sottotitolato Radio Gnome Invisible part 1) sia il successore cronologico e stilistico, queste radicalizzazioni non sono così presenti; inoltre, pure a fronte di alcune sostituzioni di musicisti, come già accennato, ci sono rilevanti variazioni strutturali relative ai ruoli strumentistici, e non come più spesso accade prevalentemente in termini sovrastrutturali come i suoni o stili differenti negli assoli.    
La ritmica è completamente cambiata, c’è l’ottimo Francis Moze al basso (appena fuoriuscito dai Magma) e Laurie Allen alla batteria. Altresì c’è Tim Blake alle tastiere.
Alla chitarra si aggiunge al leader (e Tritsch) Steve Hillage; infine Rachid Houari alle percussioni. Entrarono in studio nel dicembre 1972, il disco fu pubblicato nella primavera del ’73.
In Camembert il ruolo della ritmica era piuttosto differente dal solito, peculiare; quasi assente l’invalsa batteria che esegue un ritmo di base ove melodie e il resto si poggiano, ma spesso accompagna e sottolinea i vari riff e circostanze con ritmi simili.
E il basso non si limita a rinforzare i passaggi accordali o eseguire riff, ma va da ostinati (non di rado solo di una nota o due) a interventi alquanto melodici in registri alti, quando non a vere e proprie esposizioni di melodie.
La batteria in Flying ha un ruolo più convenzionale; e in parte pure il basso, al netto comunque della straordinarietà delle parti eseguite.
Sebbene nel missaggio non in evidenza, Francis Moze usa il suo basso fretless (il “senza tasti” lo aveva impiegato pure coi Magma) in modo inusitato per l’epoca e non solo per il rock e dintorni, riprendendo parzialmente i contrappunti melodizzanti di Allen, ma arricchendoli con la sonorità e i glissati propri del fretless, insieme col consolidato “mestiere”, quindi con soluzioni più propriamente bassistiche.
Peraltro coautore del lungo e articolato brano che dà il titolo all’album; si può apprezzarlo in tutto il disco coi suoi calibratissimi e perfettamente intonati interventi al fretless.
Due annotazioni su chitarre e tastiere.
Sebbene qui ci sia pure Steve Hillage alla chitarra (sembra si sia unito solo nelle ultime sessioni), le parti sono molto meno vive e incisive di Camembert; altresì pure all’opposto non intessono insieme con le voci e i fiati, tutte quelle stupende trame soniche così ben filtrate e miscelate con phaser, echi ecc. che fanno sembrare presenti le tastiere*.
In Flying invece ci sono, pure con sintetizzatori, ma, al netto del suggestivo interludio The Octave Doctors & the Crystal Machine composto da Blake, il tessuto armonico-timbrico non ha la consistenza e la magia del precedente. Disco di non perfetta transizione.
Meglio il successivo, di pochi mesi, Angel’s Egg: Hillage ben più inserito, pure come autore e il debutto di un musicista ventenne di assoluto pregio come Pierre Moerlene alla batteria (e marimba e vibrafono), e le tastiere di Blake meglio sfruttate; tuttavia, perdono il prezioso fretless di Moze, sostituito dal bravo Mike Howlett (meglio servito nel mix). 
​C’è pure qualche nuova idea, per esempio le ricorsività sequenziali delle tastiere e delle chitarre, che rinnovano la tendenza trance-ipnotica di Camembert Electrique, tuttavia è diminuito quel loro peculiare tratto tribalistico-invocativo, così ruvidamente presente in Camembert, e in questo caso proprio perché meno raffinato, più naif, più convincente.
La trilogia si conclude in bellezza con You (1974), l’opera più matura, potente e sofisticata. Divengono così sempre meno freak e scanzonati, più seriosi e dark, pertanto avvicinandosi ai primi Magma, coi quali avevano già più di un punto di contatto.
L’ultimo disco con Daevid Allen.
Dunque da Camembert a You, in soli quattro anni, un’importante metamorfosi: pur mantenendo alcune caratteristiche fondanti delle origini, si son saputi rinnovare creativamente.
​Un grande Rock ma non di facile ascolto, senza canzoni, ampliato e fuori dai canoni.
​ 
*Solo per un brano è usato il pianoforte e per un altro l’organo.
​
0 Commenti

Il tuo commento verrà pubblicato subito dopo essere stato approvato.


Lascia una Risposta.

    Immagine
    Carlo Pasceri
    Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore.


    Foto
    TEORIA MUSICALE
    Foto

    Archivio

    Aprile 2025
    Marzo 2025
    Febbraio 2025
    Gennaio 2025
    Dicembre 2024
    Novembre 2024
    Ottobre 2024
    Settembre 2024
    Agosto 2024
    Luglio 2024
    Giugno 2024
    Maggio 2024
    Aprile 2024
    Marzo 2024
    Febbraio 2024
    Gennaio 2024
    Dicembre 2023
    Novembre 2023
    Luglio 2023
    Maggio 2023
    Aprile 2023
    Marzo 2023
    Gennaio 2023
    Dicembre 2022
    Novembre 2022
    Ottobre 2022
    Settembre 2022
    Agosto 2022
    Dicembre 2021
    Maggio 2021
    Marzo 2021
    Settembre 2020
    Agosto 2020
    Luglio 2020
    Giugno 2020
    Maggio 2020
    Aprile 2020
    Marzo 2020
    Gennaio 2020
    Dicembre 2019
    Settembre 2019
    Luglio 2019
    Giugno 2019
    Maggio 2019
    Aprile 2019
    Marzo 2019
    Febbraio 2019
    Gennaio 2019
    Dicembre 2018
    Novembre 2018
    Ottobre 2018
    Settembre 2018
    Agosto 2018
    Luglio 2018
    Giugno 2018
    Maggio 2018
    Aprile 2018
    Marzo 2018
    Febbraio 2018
    Gennaio 2018
    Dicembre 2017
    Novembre 2017
    Ottobre 2017
    Settembre 2017
    Agosto 2017
    Luglio 2017
    Giugno 2017
    Maggio 2017
    Aprile 2017
    Marzo 2017
    Febbraio 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Ottobre 2016
    Agosto 2016
    Luglio 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016
    Aprile 2016
    Marzo 2016
    Febbraio 2016
    Gennaio 2016
    Dicembre 2015
    Novembre 2015
    Ottobre 2015
    Settembre 2015
    Giugno 2015
    Maggio 2015
    Aprile 2015
    Marzo 2015
    Febbraio 2015
    Gennaio 2015
    Dicembre 2014
    Novembre 2014
    Ottobre 2014
    Agosto 2014
    Luglio 2014
    Marzo 2014
    Febbraio 2014
    Settembre 2013
    Luglio 2013
    Maggio 2013
    Marzo 2013
    Febbraio 2013
    Gennaio 2013
    Dicembre 2012
    Novembre 2012
    Ottobre 2012
    Settembre 2012

    Feed RSS

    Categorie

    Tutti
    Afrobeat
    Analisi Musicale
    AOR
    Basso
    Batteria
    Blues
    Cantanti
    Cantautori
    Cd
    Chitarra
    Classica
    Critica
    Dischi Da Leggere
    Eroi Elettrici
    Folk
    Funk
    Fusion
    Hard Rock
    Heavy Metal
    HiFi
    Hip Hop
    Jazz
    Jazz Rock
    Jazz-rock
    Krautrock
    Libri
    Libro
    New Age
    Pensieri
    Pianoforte
    Pop
    Progressive
    Punk
    Rap
    Recensione
    Rhythm And Blues
    Ritmo
    Rock
    Rock'n'roll
    Soul
    Storia Musicale
    Tecnica
    Tecnologia Musicale
    Tecnologie
    Teoria Musicale
    Vinile
    World Music

   Home   Blog   Biografia   Discografia    Shop   Didattica   Pubblicazioni    Strumentazione   Media   Contatti   

© Carlo Pasceri - E' vietata qualsiasi riproduzione anche parziale - Risoluzione minima 1024x768

designed by ALi

Basato su tecnologia Crea il tuo sito web unico con modelli personalizzabili.