Peter Hammill (Ealing, 5 novembre 1948) ha un primato che condivide con Ian Anderson dei Jethro Tull: autore di musiche, testi, cantante, strumentista (chitarrista e tastierista), e leader conclamato di un gruppo in assoluto tra i più importanti del Rock: Van Der Graaf Generator.
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A distanza di tempo, con questo decimo volume della collana Dischi da leggere, torniamo ad affrontare l’argomento Pink Floyd, tema già toccato con la pubblicazione, datata febbraio 2015, della monografia dedicata al solo Wish You Were Here (n.6). Sospinti anche dagli ottimi riscontri avuti con il volume precedente, riservato al periodo d’oro dei Genesis, con il quale prendevamo in esame sette album, abbiamo deciso di replicare quella formula e dare nuovamente spazio ad una band che ha innegabilmente segnato un’epoca, consapevoli del fatto che ci saranno ancora tanti libri da scrivere su altri artisti e gruppi importanti per la musica popolare del secolo scorso. Questo numero può essere letto, quindi, come un piccolo passo a ritroso, per recuperare e completare un discorso lasciato in sospeso, e successivamente ripartire verso nuove mete.
Una delle cose che maggiormente spinge ad ascoltare ancora i grandi classici del Rock del passato remoto, ovvero del decennio a cavallo tra i ’60 e i ’70, è che nel passato prossimo e nel presente c’è stato poco o nulla. Un’altra delle conseguenze è la diffusa pratica dei vecchi leoni alle réunion o giù di lì (magari mai ufficialmente sciolti con un paio di dischi pubblicati negli ultimi vent'anni): settantenni più o meno arzilli, che se ne vanno in giro a pestare indefessamente sugli strumenti antiche note.
Sul numero 83 di Dusk, rivista italiana dedicata interamente ai Genesis, è stata pubblicata la recensione del mio ultimo libro: Genesis 1970-1976. A firmarla è il giornalista e scrittore Donato Zoppo. La riporto integralmente. "Partiamo dal fondo. Dall'appendice, che sviluppa un argomento caro all'autore, spesso impegnato in disamine sui generi nel rock, non tanto terminologiche quanto contenutistiche: la vexata quaestio sul termine e sul concetto di progressive.
Il ruolo e il valore di John Wetton, come bassista elettrico, non sono stai mai compresi appieno. In realtà è un eccellente strumentista oltre che creatore di linee molto belle. Il suo è spesso un efficacissimo apporto perfettamente potente e sensibile, preciso ed espressivo.
Già con i suoi Mogul Trash, nell’ottimo disco omonimo pubblicato nel ‘71, aveva fatto capire che sarebbe stato un altro di quei grandi bassisti rock sull'onda della scuola inglese McCartney/Bruce/Squire; di quelli che, pur rigogliosi come apporti e con “tiro” straordinari, non sono mai sovrabbondanti ma sempre funzionali al brano, casomai compattando il gruppo e non staccandosi individualmente da esso. Questo articolo è estratto dal libro "King Crimson - Red". A proposito di un chitarrista sempre seduto, con gli occhiali da vista e mai una smorfia… Un chitarrista che abbia un approccio alla sperimentazione e manipolazione sonora e uno spiccato senso del “gancio” canzone parificabile a Jimi Hendrix, e al contempo una sapienza teorica musicale con altissime precisioni tecniche analoghe a John McLaughlin, e di questi due paragonabili capacità compositive e di leadership di band, non è una chimera: risponde al nome di sua musicale maestà britannica Robert Fripp. Lui è un chitarrista scienziato, altamente creativo.
Ogni tanto ci piace essere trancianti. Come in questo caso. Il britannico Keith Emerson (Todmorten 2/11/1944 – Santa Monica 10/03/2016) è stato il tastierista più notevole dell’enorme agglomerato Rock. Non è stato solo un musicista dalle braccia mulinanti e dita velocissime, aggressivo ed esagerato nelle movenze e nell'abbigliamento, decisamente sopra le righe, da circo. Questi atteggiamenti hanno contribuito a metterlo in luce, ma ne hanno pure un po’ ombrato la sua profonda validità.
L'11 Febbraio 1978 esce l'album "Songs from the Wood" dei Jethro Tull.
I Jethro Tull, creatura del rigoroso ma estroverso leader autore e polistrumentista Ian Anderson, sono uno dei più grandi gruppi Rock: hanno realizzato una musica che ha influenzato molti altri gruppi dell’intero panorama Rock, anche importanti. Il 2 Febbraio 1976 esce "A Trick of the Tail". Da più parti considerato un disco minore dei Genesis e del Prog in generale, in realtà “A Trick of the Tail” è un'opera di grande pregio.
Robert Wyatt è un artista straordinario, ha dato un impulso fondamentale per la crescita musicale del genere Rock; è riuscito profondamente a innovarlo, forte pure di una intensa frequentazione (e quindi conoscenza) del Jazz.
Tratto dall'introduzione al libro "King Crimson – Red” (amzn.to/1YUgD0Q).
1969 – 1974, sei anni di una dorata epoca per la musica, e per i King Crimson sette dischi che porteranno il gruppo direttamente tra quelli che hanno contribuito a scrivere tra le pagine più importanti della storia del Rock; peraltro quello più contiguo al Jazz. “La musica di Sun Ra è pagana e religiosa, semplice e complessa, praticamente tutto e il contrario di tutto. Catalogarla è impossibile, è musica nuova.” (Mike Zwerin, musicista e critico musicale, Jazz Journal maggio 1967) Se la triade delle “bianche orchestre”, Stan Kenton-George Russell-Don Ellis, rappresenta il solco di ascendenza-discendenza del Prog-Jazz-(rock), Sun Ra (al secolo Herman Poole Blount, pianista) con la sua Arkestra ha tracciato un futuro musicale che ancora non ha terminato di poter avvenire.
Il testo che segue è un estratto dal mio libro Pink Floyd - Wish You Were Here: Guida all'ascolto.
Ti consiglio di ascoltare il brano (più sotto c'è il link youtube) di pari passo con la lettura. Le scale musicali sono il DNA per generare musica (sono loro a fornire anche le conseguenti armonizzazioni accordali), sono pertanto il principale mezzo operativo sia compositivo sia improvvisativo; e seppur ce ne siano moltissime decine di già conosciute (e potenzialmente migliaia), si usano sempre le stesse pochissime da centinaia di anni e sempre nello stesso simile modo e maniera (pattern e cliché). Una scala, essendo un sistema predeterminato e limitato di scelta delle note, un ordine a priori, è in sostanza una sorta di macro-cliché da cui attingere le note: se noi le emettiamo in maniera piuttosto sequenziale, possiamo ottenere già un risultato soddisfacente.
PRELIMINARE TRANCIANTE
Facciamola breve (per ora), si sa che il Rock discende dal Rock and Roll (boogie-woogie) e il Rhythm&Blues (doo wop e soul). Ma il Rock per non morire nella culla è dovuto subito andare oltre quei vasetti omogeneizzati marcati appunto R’n’R e R&B, erano troppo poco nutrienti per crescere, ha dovuto alimentarsi da altre fonti. Ciò perché quei generi (e stili), che intorno gli anni ’50 erano la musica Pop imperante negli Stati Uniti e quindi nel mondo occidentale, consistevano in una disidratazione ed essiccazione, non una sintesi creativa e feconda, dei fattori costitutivi il Jazz. La batteria, la chitarra elettrica e le tastiere elettroniche sono gli strumenti che più hanno contribuito all’innovazione musicale del ‘900.
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Carlo Pasceri
Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore. TEORIA MUSICALE
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Aprile 2024
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