Impazzano un mucchio di sciocchezze propalate da tanta gente più o meno anonima, talvolta pure autorevole (o presunta tale), ma che queste falsità siano così diffuse dai protagonisti è una rarità.
Certo è risaputo quanto gli “artisti”, la cosiddetta gente di spettacolo, siano poco attendibili in interviste, autobiografie ecc., però questa...
Rilanciata sul web è un’intervista televisiva a uno dei più importanti chitarristi rock in assoluto, Ritchie Blackmore, che dichiara che il celeberrimo riff del brano Smoke On The Water pubblicato nel 1972 in un disco del suo gruppo Deep Purple, deriva dall’illustre attacco della Sinfonia n.5 di Beethoven.
Blackmore, in modo alquanto impacciato e senza dimostrarlo, afferma che il riff è l’attacco della Quinta invertito, suonato avanti-indietro…
La premessa è che riff, melodie ecc., sono pressoché sempre mutuate da un contenitore di note chiamato scala musicale.
Le scale più usate (in Occidente) sono la scala Maggiore o la sua cosiddetta relativa Minore Naturale (e meno spesso le derivate modali: Dorica, Frigia ecc.).
Nell’ultimo secolo si è aggiunta la Pentatonica minore (e derivate modali), con la sua variante blues.
Per comprendere la struttura di riff e melodie è molto utile mappare le scale con il loro progressivo numero di note. Semplicissimo.
Il riff di Smoke usa in modo tanto elementare quanto efficiente le prime quattro note della scala blues di SOL.
Quindi la scala blues Sol, Sib, Do, Reb, Re, Fa, (Sol) = [1-2-3-4-5-6-(7)].
Numericamente: 1-2-3---1-2-4-3---1-2-3-1: efficacia massima.
Si evince chiaramente che il riff di Smoke non può plausibilmente derivare da questa sequela giacché di struttura diversa.
D’altronde appena l’anno precedente un altro attacco di un celebre brano dei Jethro Tull, Aqualung, aveva sfruttato alla grande la scala blues.
La fulminante battuta di note è peraltro nella stessa tonalità di SOL, usa solo le prime cinque della scala:
Re-Sol-Sib-Do-Reb-Do ovvero 5-1-2-3-4-3.
Notare la somiglianza col secondo segmento di Smoke: 1-2-4-3.
Ciò per evidenziare quanto la scala blues fosse ampiamente conosciuta e utilizzata con successo crescente già a quel tempo, e nello stesso identico modo, senza tirare in ballo sofisticati concetti contrappuntistici di inversioni, retrogradazioni, traslazioni ecc.
Altresì è noto da tempo che molti anni prima di Blackmore un chitarrista brasiliano di nome Carlos Lyra aveva pubblicato un brano, Maria Moita, cui la somiglianza, al netto dello stile e della velocità, è patente.