Sappiamo ricordare, e questo sempre ci cambia un po’. A volte, in un preciso momento di un giorno qualsiasi, ci sentiamo un po’ diversi, come se nella notte appena trascorsa qualcosa fosse improvvisamente accaduto in noi... Alcune cose avvenute in passato le maceriamo e le comprimiamo, generando un emblema; è un segno che sarà con noi per sempre. A volte, per qualcuno l’accumulo è un peso che schiaccia, e i segni sono profondi solchi, brucianti ferite. Chet Baker non è mai stato un creativo, mai suonate note originali, poco o nulla come compositore di brani, men che mai notevoli. Dava il meglio di sé, ed era davvero straordinario, come interprete di ballad, non tanto per quali note facesse ma per come le tirava fuori dalla sua tromba. Le tirava fuori come cercasse lentamente di alleggerirsi di pesi, e curare ferite, le sue, delicatamente. Ma erano cure temporanee, duravano pochissimo, e a volte a forza di strofinare faceva peggio, capitava di insistere su vecchie ferite, facendole di nuovo sanguinare. Sappiamo ricordare, e per qualcuno è un dono e una maledizione; troppo ci si sente cambiati, diversi dall’inizio, dove si vuol ritornare...
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Carlo Pasceri
Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore. Archivio
Aprile 2018
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