Sospendendo il giudizio sull'operazione in termini di estetica musicale-artistica, tanto per farla breve, siccome c’è stata l’opportunità di ascoltare delle tracce messe a disposizione ufficialmente da Fripp (www.dgmlive.com), registrate dal vivo durante questa tournée del gruppo, giudichiamo succintamente l’operato.
Diamo per scontato che il fan, per definizione, è di “bocca buona”, insomma gli va tutto bene. Di solito anche agli appassionati di “classic rock” in generale, magari anche per affezione ai propri ricordi, va tutto abbastanza bene.
In questo caso si ha un’operazione differente dal solito poiché si ha un dispiegamento di forze inusuale per un gruppo rock, e ancor più per i KC, che quasi sempre dal vivo si sono presentati in quartetto, talvolta in quintetto. Qui l’organico è quasi parossistico: tre batterie (Mastellotto, Harrison, Stacey), un basso (Levin), due chitarre (Fripp, Jakszyk), cantante (lo stesso Jakszyk) e fiatista (Collins).
Però i brani sono appena variati, e si riscontra qualche piccola imprecisione esecutiva ma, di là dei limiti creativi, di classe e tecnici dei musicisti (mediamente non paragonabili agli originali), soprattutto per il fatto che questi KC sono una piccola big band rock, il tutto risulta non così fluido come invece erano i KC originali: la band rock più protesa verso il Jazz e quindi a improvvisazioni di tutti i tipi, una meravigliosa e potente tigre. Questa band di Fripp è, relativamente al numero dei componenti, abbastanza agile, ma non paragonabile a prima. Peraltro nemmeno la grinta espressa è maggiore, l’impatto non è così potente e abrasivo; e nei brani più morbidi non ci sono né maggiore tessitura musicale né sfumature. Insomma tutto più compresso e piatto.
Dunque i KC 2016 non sono tanto una realtà da godere mediante gli eventuali nuovi dischi, la musica eseguita toglie molto e nulla aggiunge ai capolavori registrati all'epoca con ben altri artisti in forza, ma sono un’ottima occasione di partecipare all'evento rituale dal vivo, e riascoltare così alcune composizioni eccellenti e storiche, con un personaggio eccellente e storico sul palco ancora in buona forma fisica e chitarristica.
Un po’ come darsi appuntamento per una bella festa con i vecchi compagni di liceo per raccontarsi divertenti storie del tempo che fu: però loro non ci sono, ma c’è il capoclasse… non più di questo.