Ma forse non tutti sanno che la scuola pianistica cubana è straordinaria. In genere si distinguono per le eccellenti capacità tecniche di articolazione (velocità e controllo dinamico-ritmico) e per le linee melodiche tanto estemporanee quanto formidabili. Sono tendenzialmente brillanti e di “attacco”.
Vince Guaraldi, Clare Fischer, Charlie Palmieri, Chucho Valdes, Monty Alexander e Michel Camilo sono per noi (“occidentali”) i nomi più conosciuti: per trent’anni dagli anni ’60 agli ’80 si sono in qualche modo messi in bella mostra... Ma dai ’90, anche complice il suo trasferimento negli Stati Uniti, quello di maggior successo risponde al nome di Gonzalo Rubalcaba (L’Avana, 27 Maggio 1963).
Egli è quello che sin dalla metà degli anni '80 ha più contaminato la musica afrocubana con la musica strumentale più moderna e avanzata (jazz-rock e fusion), realizzando alcuni notevoli dischi. Meno di classe e incline ad aperture melodiche (particolarmente eccezionali Fischer e Palmieri), è quello più esuberante e potente, con un'articolazione tecnica pressoché perfetta.
In seguito, a fronte delle collaborazioni con stelle del jazz come Charlie Haden, Dizzie Gillespie e Ron Carter, si è dedicato con buona fortuna di più a questo genere, accantonando le sperimentazioni giovanili. Tuttavia non ha mai perduto il suo esuberantissimo carattere e la voglia di andare oltre qualche perimetro di genere, come dimostra il video qui sotto (Rapsodia Cubana del 1992).