Nel Rock e dintorni ci sono brani gemma di ogni tipo, dalla ballata più lirica all’assalto metallico più feroce, dalla suite più complicata a Waves Within. Questa gemma strumentale è di Santana e contenuta nel suo capolavoro, Caravanserai del 1972, ed è in sostanza una base per un lungo assolo di chitarra elettrica. Pezzo poco celebrato anche dai fan. Come tipologia di brano Waves Within ha pochissimi precedenti e successivi: meno di quattro minuti di cui quasi tre di assolo, senza tema melodico, soltanto quattro accordi e con una forma monoblocco. È una prodigiosa alchimia tra Europa, Africa, Stati Uniti e America latina, tra il Rock, il Jazz e le musiche etniche.
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Tullio De Piscopo è il più famoso batterista italiano. Molti sanno che è un bravissimo uomo di musica, fertile autore e istrionico cantante-batterista, tuttavia la sua maestria come puro strumentista non tutti la intendono per quel che è nella sostanza. Ciò perché molti la fanno derivare dal suo essere un po’ plateale, dalla sua sovraesposizione, quando si tratta di mostrare la propria abilità al grande pubblico, ma De Piscopo è molto di più. Infatti, di là della sua stoffa volta all’ostentazione, erede di eccellenti e famosi predecessori del secolo scorso come Gene Krupa, Louie Bellson e Buddy Rich, coi loro celebri assolo, De Piscopo è un batterista più raffinato di quanto comunemente si creda…
Giulio Capiozzo è stato un batterista eccezionale, e non relativamente al nostro pur glorioso paese musicale, ma in assoluto. E come già scritto a proposito di un articolo, guarda caso, su Trilok Gurtu, nella stragrande maggioranza dei casi i batteristi si dividono in due macro categorie: ci sono quelli di scuola jazz e quindi ariosi, elastici e “melodici”, e quelli funk-rock, pertanto più intrinsecamente percussivi, geometrici, con suoni rapidissimi ed esplosivi.
Tratto dal mio libro Eroi elettrici - I grandi solisti della chitarra
Frank Zappa è stato un chitarrista elettrico tra i più importanti in assoluto. In particolare il suo linguaggio musicale solistico è stato molto creativo: fu esplorativo sia nella sostanza (le note in sé) sia nella forma (l’articolazione tecnico-espressiva).
I batteristi si dividono in due macrocategorie, quelli di scuola jazz e quindi tendenti a essere ariosi, aperti, elastici e pittorici, e quelli funk-rocker, più stretti, con suoni rapidissimi e quindi intrinsecamente percussivi ed esplosivi, meno “melodici” e più geometrici.
Il 10 ottobre 1969 viene pubblicato il secondo album solista di Frank Zappa, "Hot Rats". E' uno dei dischi fondamentali di questo magnifico compositore-chitarrista; e siccome tra i maggiori artisti musicali del Novecento, deve essere preso in seria considerazione da chiunque sia interessato alla grande musica, senza peraltro sforzarsi più di tanto: Hot Rats ha una superficie scorrevole e smussata ma con contenuti notevoli al suo interno.
Miles Davis, figura musicale incomparabile di trombettista, compositore e leader di una pletora di gruppi di tutte le specie, attraversando quasi mezzo secolo del secondo Novecento, ha innovato in modo pressoché continuo. In questo brevissimo profilo si pone l’accento sull’aspetto strumentistico, tentando di trarre alcune conclusioni…
Che Joe Zawinul sia il tastierista più importante di tutti non è difficile sostenerlo; ma è comunque riduttivo rispetto a ciò che è stato musicalmente. Joe Zawinul è stato un artista speciale. Tastierista e compositore nato in Austria (Vienna) nel 1932, si trasferì negli USA e da qui prese avvio la sua carriera. Dapprima, a cavallo tra i ‘50 e i ’60, come collaboratore di grandi leader (Maynard Ferguson e Dinah Washington), proseguendo dal 1961 con la lunga militanza nella band dei fratelli Cannonball e Nat Adderley (suo il grande successo Mercy, Mercy, Mercy del 1966). Poi, a cavallo tra ’60 e ’70, con Miles Davis. Nel frattempo registrò alcuni ottimi dischi come solista; ma soprattutto diede avvio nel 1971 (insieme con Wyane Shorter e Miroslav Vitous) al gruppo dei Weather Report: il gruppo strumentale più notevole di tutti, insuperato in longevità, quantità e qualità di opere (ed esibizioni live).
Amicizia è un termine che oggi sottende un istantaneo dare/avere, che si consegue col ridottissimo movimento di un dito; merce di bassissimo pregio sia astratto sia pratico, perfettamente anonima e superficiale; a volte effetto di asseriti entusiasmi per qualcuno o qualcosa da condividere per consolidarli. Amicizia è in realtà principalmente un incontro morale, ed è in tal senso una realizzazione di equità creata con l’armonia; ed è possibile vera e feconda armonia solo tra entità dissimili: quelle simili fanno coro unisono, rafforzano all'istante ottuse energie proiettandole solo in modo rettilineo, non si espandono in tutte le direzioni gradualmente nel tempo, effetto di ponderazioni e mediazioni. La vera amicizia ha acuta intensità energetica fuori di sé.
Siamo giunti all’undicesimo volume di Dischi da leggere. Undici, come gli album realizzati durante la loro storia dai Soft Machine: un gruppo-non gruppo, senza un vero e proprio leader con cui identificarsi e dietro il quale schermirsi, un collettivo con un’idea precisa sin dai loro esordi nella provincia inglese.
Se è vero come è vero che la qualità di un’opera è genericamente data dal suo tasso di originalità, Frank Zappa è riuscito a nobilitare il Rock attraverso quella procedura compositiva che questo genere, anche e soprattutto tramite lui, dalla metà dei ’60 ha applicato: la totale assenza di limiti (se non quelli dati dalle conoscenze, spessore e gusto dei musicisti) nell’andare a usare qualsiasi fonte per produrre musica. Dunque Zappa ha realizzato opere creative mediante un’intelligente decomposizione-composizione. E questo era talmente manifesto, che lo hanno subito capito tutti: non c’era bisogno di conoscere profondamente la musica e analizzare la sua, per cogliere l’enorme diversità tra lui e il resto del Rock.
Jeff Beck ha iniziato verso la metà degli anni ’60 a farsi notare come chitarrista elettrico con spiccate doti tecniche e di fantasia, grintoso e sorprendente, sostituendo nel 1965 Eric Clapton negli Yardibirds: era il più moderno. Con l’avvento di Jimi Hendrix fece un passo indietro, si ripresentò nel biennio ’68/’69 con due dischi a suo nome, Truth e Beck-Ola, non così importanti, in ritardo rispetto a quello che stava accadendo: rock-blues cantato alquanto scontato con esigue impennate chitarristiche di livello...
Bundles del 1975, ottavo disco dei Soft Machine, è stato ed è tuttora un disco sottovalutato. Bundles è un disco differente dagli altri dei SM: il preminente inserimento della chitarra elettrica solista, suonata dal grande Allan Holdsworth, è la caratteristica che più lo contraddistingue. Sicuramente meno sperimentale, quindi coraggioso dei suoi precedenti, più incline ad appoggiarsi sulle parti solistiche, ha più respiro improvvisativo e meno creatività compositiva. Tuttavia, oltre a brillanti solismi, ha delle parti compositive non irrilevanti, anzi qua e là ragguardevoli…
Frank Zappa è stato uno dei geni della musica Rock; è una cosa risaputa, meno conosciuti i reali motivi. I suoi primi dieci anni di attività furono densi di opere innovative. L’iniziale periodo (debuttò discograficamente nel 1966) fu accompagnato dal gruppo delle Mothers of Invention; dopo qualche tempo proseguì anche parallelamente come “solista”, assoldando abilissimi esecutori per le sue complicate partiture musicali (occasionalmente ci fu qualche fuoriclasse come Jean Luc Ponty, George Duke e i fratelli Brecker).
Ho iniziato a strimpellare rock sul finire degli anni ’70. Era il tempo in cui nei gruppi (di solito formati da due chitarre, voce, basso e batteria), chi mostrava di cavarsela con la chitarra meglio di un altro aveva il ruolo di solista, l’altro era delegato ad accompagnare. Ma le comitive, le compagnie di amici all’epoca erano formate da tante persone, e inevitabilmente c’era sempre qualcun altro cui sarebbe piaciuto entrare in una band… era a un bivio, il terzo strimpellatore chitarrista della compagnia: o suonava il basso, magari cantando, oppure portava bibite e panini e mestamente guardava… Allora i bassisti rock erano spesso dei chitarristi frustrati.
Il musicista statunitense Chick Corea, con già all’attivo vari dischi solisti e collaborazioni di grande rilievo, fonda nel 1972 il superbo gruppo dei Return to Forever. Chiama con sé la straordinaria coppia brasiliana Flora Purim (voce e percussioni) e Airto Moreira (batteria e percussioni), Stanley Clarke (basso) e Joe Farrell (sassofoni e flauto). Nel corso del ’72 pubblica due bellissimi dischi, l’omonimo Return to Forever (che è formalmente accreditato al solo Corea) e Light As a Feather.
L’album U.K., realizzato dalla band omonima nel 1978, è grande disco crossover. E’ il prodotto del supergruppo formato da quattro musicisti principeschi: due magnifici co-leader (Bill Bruford e John Wetton), uno stimatissimo session man (Allan Holdsworth) e un emergente (Eddie Jobson). Il disco è un crossover tra Jazz-Rock e Progressive; ottimo esempio di opera che ha differenti traiettorie musicali, utile anche per chiarire in tal senso alcuni profili. In questo album dominano le componenti e il carattere Jazz-Rock, tuttavia può confondere il fatto di essere in parte cantato e che alcuni membri del gruppo abbiano avuto esperienze legate al Progressive e dintorni.
Phil Collins, in quanto a stile, è un batterista di evidente stampo europeo; la sua derivazione wyattiana è la più consistente, ma è chiara anche una porzione moerleniana (Pierre Moerlen, batterista dei Gong). Tuttavia, in seguito, dopo la metà dei ’70, il suo batterismo si è proteso più distintamente in due direttrici. Da una parte un muscolare e teso Jazz Rock (soprattutto nella militanza con i Brand X); dall’altra, attento all’efficacia dell’applicazione del groove e al contempo più elegiaco narratore, perciò con sfumature sia come variazioni del riff ritmico sia sonore.
I Weather Report e i Soft Machine sono stati, tra i gruppi strumentali, quelli che più hanno influenzato i musicisti più preparati e desiderosi di andare oltre il Jazz e il Rock, non tanto a livello strumentistico quanto a livello compositivo. E in assoluto i più validi epigoni di questi sono stati gli italiani Perigeo (in attività tra il 1972 e il ’76); il capo del gruppo è stato il bassista-compositore Giovanni Tommaso, già apprezzato jazzista e turnista per dischi più commerciali.
I Gong sono un validissimo gruppo il cui periodo d’oro è legato agli anni ’70 ma che, al contrario di altri gruppi dello stesso periodo, è meno conosciuto e apprezzato profondamente. Il suo fondatore, Daevid Allen, cantante-chitarrista membro originale dei Soft Machine ma uscito dal gruppo prima dell’incisione dell’album d’esordio, ha ripreso la lezione zappiana (spirito freak e accostamenti pazzi) infarcendola e acidificandola con motivi psichedelici-orientaleggianti-fantascientifici pinkfloydiani (senza la paranoia dei Floyd ma con ironia) alternandoli a melodie infantili. Ipnotici e asimmetrici.
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Carlo Pasceri
Chitarrista, compositore, insegnante di musica e scrittore. TEORIA MUSICALE
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Aprile 2024
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